Assisi, 30 Gennaio 2010.
Ieri sera Shriman Matsyavatara Prabhu ha tenuto al Santa Maria della Scala di Siena una Conferenza sulla Bhagavad-gita e la Divina Commedia. Oltre duecento persone hanno partecipato: ancora una volta il messaggio della Bhakti diventa protagonista in luoghi ai vertici della cultura italiana ed europea, espresso in quella lingua universale che unisce Oriente e Occidente. Domani lo stesso evento si terrà al Palazzo dei Priori a Perugia.
Oggi con Shrila Gurudeva ed alcuni devoti visitiamo Assisi e i luoghi in cui San Francesco ha espresso la sua Bhakti per Dio. Siamo nella Chiesa Santa Maria degli Angeli. Ci raccogliamo di fronte al luogo in cui San Francesco lasciò il corpo il 3 ottobre del 1226 e poi dove ebbe le prime visioni mistiche, dove ora si trova la Chiesa della Porziuncola. Qui Shrila Gurudeva inizia a parlare, con parole che vibrano della più alta sacralità.
“Dio si rivela esclusivamente per il Suo dolce volere; la Sua manifestazione o rivelazione all'uomo non è forzata da cause esterne o logico-materiali. Anche il sottomettersi alle più dure ascesi non obbliga Dio a concedere la Sua Misericordia; il solo pensare ciò sarebbe offensivo. Per sperare di ricevere la divina Misericordia, dovremmo avere un'unica aspirazione: realizzare la nostra reale natura che è quella di servitori del Signore, abbandonati alla Sua volontà. Quando l'anima accetta la sottomissione a Dio, con gioia, non passivamente ma creativamente, impegnando al Suo servizio ogni propria qualità e talento, il Signore gradualmente si rivela. Quando unicamente si desidera servire Dio e in Lui tutte le creature, senza pretendere né aspettarci niente in cambio, perché già si è appagati nel servirLo, il Signore si manifesta nel nostro cuore. Shri Krishna è conquistato unicamente dall'Amore che, per definizione, rifiuta ogni forzatura. In questo luogo San Francesco ha ricevuto la divina Misericordia; qui il Signore gli si è rivelato quando Francesco non aveva più desideri mondani, perché ne aveva realizzato l'inconsistenza ed era alla ricerca del senso della vita. Il distacco dal potere, dalle ricchezze, da tutto ciò che è corruttibile permette di avvicinarsi a Dio.
Quando Dio si manifesta, nel nostro cuore si sente una musica speciale, che non è prodotta da strumenti materiali ma dalle corde dell'anima”.
Mentre Shrila Gurudeva parla, nella Chiesa si leva il suono di un organo e canti che glorificano il Signore.
“San Francesco decide di lasciare il corpo in questo luogo dove il Signore gli si era manifestato. Accoglie “sorella morte” nell'armonia con tutte le creature, il creato e il Creatore, in quel sentimento di pura devozione che lo accomuna ai grandi santi Vaishnava e di tutte le autentiche tradizioni spirituali. Il loro è un messaggio di speranza e di completa fede in Dio. Coltiviamo nel cuore questo rasa di speranza e portiamolo sempre con noi. Chi si volge al Signore con fede e in sentimento di abbandono, riceve da Lui tutto il sostegno e l'amore. Se alzate lo sguardo al cielo sentirete la Sua voce”.
Usciti dalla chiesa ci immergiamo nel canto del Mahamantra Hare Krishna: i Nomi del Signore illuminano nella notte, riscaldano il cuore, aprono ogni via all'Amore.
Ieri sera Shriman Matsyavatara Prabhu ha tenuto al Santa Maria della Scala di Siena una Conferenza sulla Bhagavad-gita e la Divina Commedia. Oltre duecento persone hanno partecipato: ancora una volta il messaggio della Bhakti diventa protagonista in luoghi ai vertici della cultura italiana ed europea, espresso in quella lingua universale che unisce Oriente e Occidente. Domani lo stesso evento si terrà al Palazzo dei Priori a Perugia.
Oggi con Shrila Gurudeva ed alcuni devoti visitiamo Assisi e i luoghi in cui San Francesco ha espresso la sua Bhakti per Dio. Siamo nella Chiesa Santa Maria degli Angeli. Ci raccogliamo di fronte al luogo in cui San Francesco lasciò il corpo il 3 ottobre del 1226 e poi dove ebbe le prime visioni mistiche, dove ora si trova la Chiesa della Porziuncola. Qui Shrila Gurudeva inizia a parlare, con parole che vibrano della più alta sacralità.
“Dio si rivela esclusivamente per il Suo dolce volere; la Sua manifestazione o rivelazione all'uomo non è forzata da cause esterne o logico-materiali. Anche il sottomettersi alle più dure ascesi non obbliga Dio a concedere la Sua Misericordia; il solo pensare ciò sarebbe offensivo. Per sperare di ricevere la divina Misericordia, dovremmo avere un'unica aspirazione: realizzare la nostra reale natura che è quella di servitori del Signore, abbandonati alla Sua volontà. Quando l'anima accetta la sottomissione a Dio, con gioia, non passivamente ma creativamente, impegnando al Suo servizio ogni propria qualità e talento, il Signore gradualmente si rivela. Quando unicamente si desidera servire Dio e in Lui tutte le creature, senza pretendere né aspettarci niente in cambio, perché già si è appagati nel servirLo, il Signore si manifesta nel nostro cuore. Shri Krishna è conquistato unicamente dall'Amore che, per definizione, rifiuta ogni forzatura. In questo luogo San Francesco ha ricevuto la divina Misericordia; qui il Signore gli si è rivelato quando Francesco non aveva più desideri mondani, perché ne aveva realizzato l'inconsistenza ed era alla ricerca del senso della vita. Il distacco dal potere, dalle ricchezze, da tutto ciò che è corruttibile permette di avvicinarsi a Dio.
Quando Dio si manifesta, nel nostro cuore si sente una musica speciale, che non è prodotta da strumenti materiali ma dalle corde dell'anima”.
Mentre Shrila Gurudeva parla, nella Chiesa si leva il suono di un organo e canti che glorificano il Signore.
“San Francesco decide di lasciare il corpo in questo luogo dove il Signore gli si era manifestato. Accoglie “sorella morte” nell'armonia con tutte le creature, il creato e il Creatore, in quel sentimento di pura devozione che lo accomuna ai grandi santi Vaishnava e di tutte le autentiche tradizioni spirituali. Il loro è un messaggio di speranza e di completa fede in Dio. Coltiviamo nel cuore questo rasa di speranza e portiamolo sempre con noi. Chi si volge al Signore con fede e in sentimento di abbandono, riceve da Lui tutto il sostegno e l'amore. Se alzate lo sguardo al cielo sentirete la Sua voce”.
Usciti dalla chiesa ci immergiamo nel canto del Mahamantra Hare Krishna: i Nomi del Signore illuminano nella notte, riscaldano il cuore, aprono ogni via all'Amore.