18 settembre 2010

Parivartini Ekadashi.

Yudhisthira Maharaja chiese a Shri Krishna, “Come si chiama l'Ekadashi che cade nella luna crescente del mese di Bhadrapada (agosto-settembre)? Quali meriti si ottengono osservandola, e chi è la Divinità adorata in questa Ekadashi? Ti prego, rivelami tutto questo”. Il Signore Supremo, Shri Krishna, rispose, “Questa Ekadashi, caro Yudhisthira, è chiamata Vamana Ekadashi, e conferisce grandi meriti e anche la liberazione finale dai legami con la materia. E’ chiamata anche Jayanti Ekadashi, perché cancella tutte le reazioni del peccato. Semplicemente ascoltando le sue glorie ci si libera da ogni cattiva azione passata. Questo digiuno è così propizio che osservandolo si ottiene lo stesso merito conferito dalla celebrazione di un sacrificio del cavallo. Non esiste Ekadashi migliore, per la facilità con cui conferisce la liberazione. Così chi desidera davvero la libertà dal mondo materiale, deve digiunare in Vamana Ekadashi. Durante l’osservanza di questo sacro digiuno, il vaishnava dovrebbe adorare affettuosamente il Signore Supremo nella sua forma di Vamanadeva, l’avatara nano, che ha occhi simili ai petali del loto. Così facendo, egli adora anche tutte le altre divinità, compresi Brahma, Vishnu e Shiva e senza dubbio al momento della morte raggiunge la dimora di Shri Hari. In tutti i tre mondi non c’è digiuno più importante da osservare. Il motivo per cui questa Ekadashi è così propizia è la celebrazione del giorno in cui il Signore, nel sonno, si volta dall’altra parte, per questo è conosciuta anche come Parivartini Ekadashi”. Maharaja Yudhisthira chiese allora al Signore, “Janardana, Ti prego, chiarisci un mio dubbio. Come è possibile che il Signore Supremo dorma, e si giri dall’altra parte? O Signore, quando Tu dormi, che accade a tutti gli altri esseri viventi? Ti prego, dimmi in che modo Tu hai catturato il re dei demoni, Bali Maharaja, e anche come sia possibile soddisfare i brahmana. In che modo si osserva il Chaturmasya(1)? Ti prego, sii misericordioso con me, e rispondi a queste domande”. Dio, la Persona Suprema, rispose, “Yudhisthira, leone tra i re, con gioia ti racconterò un fatto storico che sradica tutte le reazioni del peccato di chi semplicemente lo ascolta. Nel Treta-yuga viveva un re di nome Bali. Benché fosse nato in una dinastia di demoni, mi era molto devoto. Cantava per Me molti inni vedici, e compiva il rito dell’homa solo per la mia soddisfazione. Rispettava i brahmana nati due volte, e li impegnava ogni giorno nel compimento di sacrifici. Questa grande anima, però, ebbe un contrasto con Indra e alla fine lo sconfisse in battaglia. Bali s’impadronì di tutto il regno celeste, che Io stesso avevo affidato a Indra. Per questo Indra e tutti gli altri deva, insieme a molti grandi saggi, vennero da Me a lamentarsi di Bali Maharaja. Chinando la testa a terra e offrendo molte sacre preghiere tratte dai Veda, Mi adorarono insieme al loro maestro spirituale, Brhaspati. Così ho accettato di apparire per loro come il nano Vamanadeva, la Mia quinta manifestazione”. Il re Yudhisthira chiese, “O Signore, come Ti è stato possibile con il corpo di un nano, sconfiggere un demone così potente? Ti prego, spiegamelo chiaramente, perché io sono Tuo fedele devoto.” Il Signore Supremo, Shri Krishna, rispose, “Benché nano, ero un brahmana, e avvicinai Bali Maharaja per chiedergli in carità della terra. Dissi: “Bali, per favore, concedomi soltanto tre passi di terra in carità. Per me, un pezzetto di terra così piccolo vale quanto tutti i tre mondi.” Bali accettò di soddisfare la mia richiesta senza pensarci troppo, ma non appena ebbe giurato di darmi la terra, il mio corpo prese a espandersi in una gigantesca forma spirituale. I miei piedi coprirono la Terra intera, le mie gambe tutta Bhuvarloka, la mia vita i cieli Svarga, il mio stomaco copriva Maharloka, il mio petto Janaloka, il mio collo Tapoloka, e il mio volto Satyaloka: tutta la creazione materiale fu da me coperta e pervasa. In verità, tutti i pianeti dell’universo, compresi il sole e la luna, furono inglobati dalla mia gigantesca forma. Testimoni di questo mio stupefacente gioco, tutti i deva, compresi Indra e Shesha, il re dei serpenti, presero a cantare gli inni vedici e a offrirmi preghiere. Allora presi Bali per mano e gli dissi: “Tu che sei senza peccato, io ho coperto la terra intera con un solo passo e con il secondo tutti i pianeti celesti. Ora, dove appoggerò il piede per misurare il terzo passo di terra che mi hai promesso?”. A queste parole, Bali Maharaja s’inchinò e mi offrì la sua testa. Caro Yudhisthira, io posi il piede sulla sua testa, e lo spinsi giù fino a Patalaloka. Vedendolo così umile, mi sentii molto soddisfatto di lui e dissi a Bali che da quel momento avrei sempre abitato nel suo palazzo. Poi, nel giorno di Parivartini Ekadashi, che cade nella luna crescente del mese di Bhadra, Bali, il figlio di Virochana, installò una forma della mia Divinità nella sua dimora. O re, fino al giorno di Haribodhini Ekadashi, che cade nella luna crescente del mese di Kartika, Io continuo a dormire nell’oceano di latte. I meriti che si possono accumulare durante questo periodo sono particolarmente potenti, perciò bisogna osservare Parivartini Ekadashi con attenzione. In verità, questa Ekadashi ha un grande potere di purificazione e spazza via tutte le reazioni del peccato. In questo giorno il fedele devoto dovrebbe adorare Shri Trivikrama, Vamanadeva, che è il Padre supremo, perché in questo giorno io mi volto dall’altra parte nel sonno. Se possibile, in questo giorno bisognerebbe offrire a una persona qualificata del riso mischiato a yogurt, e dell’argento, e poi rimanere svegli per tutta la notte. Questa semplice osservanza libera l’essere dai condizionamenti materiali. Chi osserva questa sacra Parivartini Ekadashi nel modo che ti ho descritto otterrà sicuramente ogni felicità in questo mondo e il regno di Dio nel prossimo. Chi semplicemente ascolta questo racconto con devozione raggiungerà la dimora dei deva, dove brillerà come la luna stessa, tanto potente è l’osservanza di questa Ekadashi. In verità, questa osservanza è potente quanto la celebrazione di mille sacrifici del cavallo.” Così termina la narrazione delle glorie di Parivartini Ekadashi, o Vamana Ekadashi, che cade nella luna crescente del mese di Bhadrapada, tratta dal Brahma-vaivarta Purana.

(1) Chiunque fosse interessato a osservare il digiuno di Chaturmasya può consultare il capitolo “Chaturmasya-mahatmya” del Bhavisya-uttara Purana.

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