25 gennaio 2009

'Otto Insegnamenti' di Sua Santità Radhanatha Swami - Londra, Giugno 2007.


1) Il canto del Santo Nome.
La prima cosa che dobbiamo fare la mattina appena svegli è cominciare immediatamente a cantare i Suoi santi nomi, è essenziale.

'Mio caro Signore, o Krishna, supremamente attraente, oggetto dell’amore di tutti, o Rama, ricettacolo di tutti i piaceri e di tutta la felicità, o Srimati Radharani, divina potenza di piacere, elargitrice di devozione, per favore impegnatemi al Vostro servizio, per favore impegnatemi al servizio dei vostri servitori'.

Dovremmo essere molto determinati a prendere rifugio nel Santo Nome, cantando non in modo ritualistico e casuale ma per prendere rifugio, perché Krishna è nel Suo nome. Dobbiamo sederci e fissare realmente la nostra attenzione sul nome di Krishna lasciando che questo nome purifichi i nostri cuori. Niente intorno a noi dovrebbe disturbarci in alcun modo. In realtà dovremmo cantare sul nostro japa evitando accuratamente di avere qualsiasi altra cosa da fare durante il canto – altrimenti non si può cantare con attenzione. E Krishna Si rivela secondo il modo in cui ci si rivolge a Lui. Se farete molte altre cose mentre cantate il japa, anche il nome di Krishna farà molte altre cose invece di rivelarSi a voi. Dovreste solo sedervi e cantare. In realtà dovremmo farlo in quel momento della giornata in cui questa è l’unica priorità. Questo è molto importante. Con il canto ci purifichiamo da tutto ciò che occupa la mente. Ad ogni sillaba di ogni nome dovremmo desiderare molto intensamente di purificare la nostra mente concentrandola su questa vibrazione sonora. Il nome di Dio è potente quanto il fiume Gange, esso lava il cuore da tutte le inclinazioni a peccare, da tutti gli attaccamenti dannosi. Krishna è una persona e il Suo nome è una persona. Per cui quando cantiamo, trattiamo direttamente con una persona, non con una vibrazione. Perciò dovremmo cantare con molto rispetto, con grande attenzione, per soddisfare quella persona. Se siamo coscienti di questa realtà, di questa verità, come sarà meraviglioso il nostro canto, come sarà sincero e pieno di devozione. Quando cantiamo veramente in uno stato di coscienza pura, allora siamo direttamente alla presenza di Radha e Krishna, del Loro seguito di tutti gli acarya e di tutti gli altri in un sentimento di reciprocazione. Considerate questo maha-mantra come tutta la nostra vita, da cantare con grande attenzione e con sentimento, avendo fede che questo maha-mantra è la medicina che porterà via dal cuore tutte le malattie dovute all’ignoranza, che questo Maha-Mantra Hare Krishna è il mezzo per trasportare la nostra coscienza verso l’eterno regno spirituale di Vrindavan.

2) Sri Guru.
Dobbiamo solo pregare e sforzarci di essere strumenti nelle mani misericordiose del nostro guru e dei nostri acarya e offrire il nostro amore a Krishna mostrando amore per i loro servitori. Si inizia con l’amore che ci scambiamo l’uno con l’altro. Il maestro spirituale è il rappresentante di Krishna: noi impariamo quello che vuole Krishna dal Suo umile servitore, il guru. Discepolo significa disciplina. Un devoto è sempre pronto, disponibile a fare qualsiasi cosa. Non pensa: posso farlo o non posso farlo. È pronto ad offrire la sua vita per cercare di eseguire gli ordini del suo maestro spirituale. Gli ordini del maestro spirituale devono essere la vita e l’anima del discepolo. Se abbiamo la volontà di seguire le istruzioni non c’è limite a quello che il guru e Krishna possono compiere per mezzo delle nostre vite. Le nostre debolezze non sono dovute alle nostre incapacità, le nostre debolezze sono dovute alla nostra riluttanza ad accettare l’autorità del nostro guru e di Krishna. Srila Prabhupada spiegava: insieme ad ogni istruzione viene data la forza per poterla eseguire. Qualche volta il maestro spirituale soffre di malattie e di ansietà a causa dei peccati dei suoi discepoli, ma questo avviene per compassione. Perciò il nostro amore dovrebbe essere tale da offrire veramente i nostri cuori e le nostre anime per vivere secondo il volere di guru e Krishna. Questo è amore. Perché dovremmo far soffrire chi ci ha dato così tanto? Questo dovrebbe essere il nostro stato di coscienza. Siamo discepoli autentici? Sono arreso? Sono sottomesso? Sono umile? Sto servendo? L’ordine del mio guru è la mia vita e la mia anima? A questo livello, si può ricevere la misericordia che proviene dal maestro spirituale. Se tu vivi davvero con serietà secondo le qualità proprie di un discepolo, che ispirato si impegna sotto l’appropriata direzione di un maestro spirituale autentico che rappresenta Krishna, sicuramente tornerai dai Dio.

3) Associazione coi devoti.
Noi diventiamo come coloro con cui ci associamo. L’associazione ha un ruolo molto importante nella nostra vita. La nostra associazione, il tipo di associazione che possiamo offrire agli altri, dipende completamente da coloro con cui ci associamo. Perciò dovremmo associarci con Krishna per mezzo del Suo nome, cantando:

HARE KRISHNA HARE KRISHNA
KRISHNA KRISHNA
HARE HARE
HARE RAMA HARE RAMA
RAMA RAMA HARE HARE

Dovremmo associarci sempre molto volentieri con quei devoti che ci incoraggiano – sia con le parole sia con le azioni – a prendere sempre rifugio nel nome di Krishna. Qualche volta tra noi ci trattiamo come fanno le persone comuni ignorando il valore di un devoto, di guru e Krishna. Srila Prabhupada diceva che c’erano voluti secchi e secchi del suo sangue per portare una persona alla coscienza di Krishna. Quanto valore si dovrebbe dare a quella persona. Quanto dovremmo preoccuparci che questa non se ne vada. Se abbiamo questa comprensione dell’importanza dell’associazione con i devoti e se possiamo in un modo o nell’altro raccogliere lo spirito dei grande acarya cercando di essere strumenti della loro compassione, allora quale meravigliosa, meravigliosa società di devoti felici avremo. Essere coscienti di Krishna nel Kali-yuga è una lotta – infatti nel Kali-yuga è una battaglia fare qualsiasi cosa buona – ma Srila Prabhupada ci ha dato la via indicata da Sri Caitanya Mahaprabhu, in cui questa lotta è piena di gioia – se siamo in buona associazione. Perciò per tutti noi, sia individualmente sia collettivamente, è veramente una necessità realizzare una buona associazione. L’unione fa la forza. Abbiamo un disperato bisogno di associarci con i devoti, sia che siamo avanzati sia che siamo principianti. Dobbiamo associarci con i devoti. Anche i più avanzati tra i devoti sono sempre umili e accettano la guida degli altri devoti. E maya in questo mondo è molto forte. A qualsiasi livello siamo nella coscienza di Krishna, ci saranno problemi e quando arriva un problema, abbiamo bisogno dell’associazione dei devoti. E in un modo o nell’altro, se ci allontaniamo dall’associazione dei devoti, ci allontaniamo dal ricevere aiuto dagli altri Vaisnava, allora saremo fragili e maya potrà catturarci facilmente. Nessuno può diventare cosciente di Krishna senza associarsi con i devoti. Prabhupada spiegava che chiunque pensi di poter essere cosciente di Krishna senza associarsi con i devoti è preda di un’allucinazione, di un’illusione. E’ semplicemente impossibile. Nella misura in cui t’impegni ad aiutare gli altri a risolvere i loro problemi, nella stessa misura Krishna risolverà i tuoi. Cerca di riconoscere sempre quello che c’è di buono in ogni devoto. Servendo i devoti otterremo la misericordia di Krishna – e questa misericordia è la nostra unica speranza. Se tutti sono in questo spirito di umiltà e di servizio verso gli altri – cercando d’incoraggiare, cercando di capire, cercando di sollevare gli altri – allora è Vaikuntha. Allora questa relazione d’amore è basata sulla nostra disponibilità a servirci l’un l’altro con affetto e rispetto – aiutandoci l’un l’altro ad amare Krishna in ogni modo possibile.

4) Soddisfare il Guru.
In questo mondo nessuno può offrire un servizio più grande di quello di servire coloro che sono impegnati nella la missione del Signore. Non c’è modo migliore di soddisfare Srila Prabhupada di quello di aiutarlo nella sua missione di dare la coscienza di Krishna agli altri. Prabhupada diceva: come io ho dato a voi la misericordia senza causa di Krishna, voi dovreste aiutarmi a dare questa misericordia senza causa agli altri. Il fondamento di tutta la nostra missione è molto semplice: servire il guru e i Vaisnava, cantare insieme i Santi Nomi e diffondere le glorie del santo nome in qualsiasi modo. La nostra missione di devoti è quella di condividere la compassione del nostro Guru Maharaja con gli altri, aiutandoci l’un l’altro nel dare la coscienza di Krishna alle persone sfortunate. Lavorando insieme con spirito di cooperazione sviluppiamo fra noi un amore reciproco. L’amore dell’uno per l’altro e per Krishna crescerà nei nostri cuori. Il vero segreto per compiacere Krishna è essere servitore del servitore e il vero segreto per compiacere il maestro spirituale è essere servitore del servitore. Se mi amate, dovete amare, servire e soddisfare i miei devoti. Ciò che soddisfa il guru è il nostro servizio ai Vaisnasva in un appropriato stato di umiltà e devozione. Per tutti i nostri guru, la missione della loro vita è quella di compiacere Prabhupada e quello che soddisfa Prabhupada è avere una meravigliosa famiglia di Vaisnava che tutti onorino, rispettino e siano uniti sotto la sua gloria. E non c’è niente che possa soddisfarmi più di questo.
Se seguiamo le istruzioni del maestro spirituale, dovremmo sapere che siamo alla sua presenza nel modo più intimo – anche se non a livello fisico in questo mondo. Avvertiremo la sua presenza intimamente e direttamente, se eseguiremo la sua volontà.

5) La compassione.
Narada Muni, grande paramahamsa Vaisnava, sente una grande compassione e pena nel suo cuore nel vedere chiunque stia sprecando la sua preziosa energia umana in ciò che non porta alla vera soluzione di tutti i problemi del mondo, cioè al risveglio della propria coscienza originale di Krishna o coscienza spirituale. La mia motivazione più sincera è essere uno strumento della compassione di Srila Prabhupada assistendolo nella missione di offrire a questo mondo il gioiello più prezioso: l’amore per Krishna. La nostra missione di devoti è di condividere la compassione del nostro Guru Maharaja con altri. Aiutarci l’un l’altro nel dare la coscienza di Krishna alle persone sfortunate. Lavorando insieme in cooperazione, sviluppiamo amore reciproco, l’amore dell’uno per l’altro e per Krishna crescerà nel nostro cuore. Non dovreste pensare di essere voi che siete misericordiosi, ma dovreste pensare che voi siete uno strumento per portare questa compassione agli altri e questa è la vostra compassione. E se siete disposti a farlo, questa è l’espressione della vostra sincerità, perché l’ordine del Signore Caitanya e di Srila Parbhupada è di offrire questa compassione, sia che ve la sentiate o no. E questa attitudine permetterà alla misericordia del Signore di fluire attraverso la vostra vita per liberare le persone che soffrono e ciò vi renderà molto cari a Krishna. Vera compassione significa ricollegare le persone con Krishna.
E questo desiderio è risvegliato dal ricordo di Krishna. Krishna è straordinariamente misericordioso. Quando ci associamo con Krishna diventiamo ricettacoli, strumenti della Sua misericordia.

6) La misericordia.
Quando una persona riceve la misericordia del guru, che è l’intimo servitore di Krishna e Suo rappresentante, naturalmente Krishna concede la Sua misericordia a quella persona. Perciò essere il servitore del servitore del Signore, con cuore sincero e un’appropriata motivazione, è veramente l’unico modo per poter ricevere la misericordia del Signore. Allora perché diciamo che la misericordia è senza causa? Anche se offriamo tutta la nostra vita, cosa ci meritiamo? Cosa abbiamo dato? Stiamo semplicemente rendendo il nostro cuore e la nostra mente adatti a ricevere e ad accettare la Sua misericordia senza causa. Ma quella misericordia è sempre senza causa. Egli ci dà una vita eterna piena di felicità e conoscenza. Il Signore Brahma disse: 'Krishna! Dammi la Tua misericordia, altrimenti non posso vivere'. Bhaktivinoda Thakura spiega che questo è il modo in cui dovremmo avvicinare il nostro maestro spirituale, che è il rappresentante di Krishna: 'La Tua misericordia è tutto ciò che ho'. Questa è intelligenza, avere questa realizzazione: se tutto accade per la misericordia di Krishna, siamo impotenti e subordinati. Cercate di capire che senza la misericordia di Krishna e dei Vaisnava siamo incapaci di fare qualsiasi cosa. Dovremmo sapere che la nostra posizione non è molto forte, che dipendiamo dalla misericordia di guru e Krishna. Come Prabhupada e Krishna vi hanno dato questa misericordia senza causa, così voi dovreste aiutarli a dare agli altri questa misericordia senza causa. Prabhupada diceva: come io ho dato a voi la misericordia senza causa di Krishna, voi dovreste aiutarmi a dare questa stessa misericordia agli altri. Quando raggiungiamo la perfezione, diventiamo strumenti della misericordia di Dio in questo mondo, dove non dobbiamo avere alcun altro ego tranne quello di servire il Signore, di essere canali che portano la gentilezza di Dio agli altri per estinguere la loro sete. La misericordia del guru ci arriva grazie alla sua benevolenza e alle sue istruzioni e quando ci arrendiamo alla più importante di tutte le istruzioni – il canto congregazionale del Santo Nome di Krishna - allora Krishna può potenziarci a fare ogni cosa, qualsiasi cosa. Niente è impossibile per colui che riceve la misericordia di Guru e Gauranga. L’unica qualifica per ricevere la misericordia del Signore è il desiderio di accettarla, questo è tutto.

7) Gli ostacoli.
Advaita Acarya al Signore Caitanya disse: 'Tutti gli ostacoli sono Tuoi servitori'. Possiamo pensare che dalle nostre situazioni familiari possano sorgere degli ostacoli. Lasciatemi aspettare fino a che questi ostacoli vengano rimossi, allora mi sottometterò alle istruzioni di Gurudeva. Allora mi sottometterò ad un vero sadhana e lo assisterò nella sua missione di predica. Ma c’è soltanto un momento – e questo è ora – perché gli ostacoli ci saranno nascita dopo nascita dopo nascita. Sulla via di ritorno a Dio, nonostante gli ostacoli, dobbiamo avere la determinazione di eseguire il nostro servizio. Perciò un devoto accetta volentieri qualsiasi ostacolo, sapendo che quello che Krishna manda in realtà è necessario alla sua vita per purificare la sua anima – altrimenti, perché Krishna lo permetterebbe? Srila Prabhupada diceva che la coscienza di Krishna è semplice per i semplici e complicata per i complicati. Nella nostra vita, fintanto che siamo sotto l’influsso di maya a qualsiasi livello, in ogni momento può esserci un’innumerevole varietà di ostacoli al nostro servizio devozionale. Fintanto che siamo impegnati in attività materialistiche ci saranno sempre reazioni caratterizzate da inconvenienti e difficoltà. Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura era molto deciso su questo principio: c’è un unico problema – che è la mancanza della coscienza di Krishna – e c’è un’unica soluzione – che è la coscienza di Krishna. Quando c’impegniamo nella coscienza di Krishna, a causa dei nostri precedenti condizionamenti e dell’ambiente che ci circonda, ci saranno moltissime difficoltà e moltissimi ostacoli. E tuttavia Srila Prabhupada, nella sua condizione di anima liberata, spiegava quanto fosse semplice la coscienza di Krishna: 'Cantate Hare Krishna e sarete felici'. Se solo ci credessimo, tutti i problemi della nostra vita si risolverebbero. Se non ci sono difficoltà, non c’è lo stimolo a mostrare veramente la nostra sincerità a Krishna o ad arrenderci. Quando ci sono delle difficoltà nella nostra pratica della coscienza di Krishna, queste sono una prova per verificare se stiamo agendo veramente per Krishna o se stiamo agendo per noi stessi. Le difficoltà che sopraggiungono sono in realtà delle opportunità per dimostrare la nostra sincerità e la nostra dedizione. Ed è attraverso le prove, è attraverso le difficoltà che noi possiamo fare veramente il più grande avanzamento spirituale. Pigrizia ed Egoismo. Ci renderemo conto che praticamente tutto potrebbe essere risolto se solo fossimo molto attenti ad evitare questi due ostacoli. Pigrizia significa indolenza, negligenza – e maya ci attaccherà in questo modo. Ci sono moltissimi ostacoli, ma fintanto che saremo impegnati Krishna ci proteggerà. Maya cercherà di farci deviare gradualmente dai principi basilari, passo dopo passo. Proprio fin dall’inizio dobbiamo lottare contro questo. Dobbiamo stare sempre in guardia, non possiamo diventare pigri spiritualmente. Dobbiamo essere molto, molto diligenti e cauti nel stare in guardia contro la pigrizia spirituale. E dobbiamo anche essere molto attenti a guardarci dall’egoismo. Anche quando la più grande delle catastrofi o il più grande degli ostacoli sopraggiunge nella vita di un devoto, alla fine per volere di Krishna, questi portano al devoto un maggior potenziamento. Il devoto riceve una maggior quantità di misericordia per compiere la sua missione. Perciò i devoti non temono le difficoltà. Attraverso il perdono, attraverso la compassione, attraverso la preghiera e attraverso la devozione per Krishna possiamo davvero superare tutti gli ostacoli. Possiamo superare tutte le tendenze alla discordia e all’ipocrisia anche in questa era del Kali-yuga. Per la misericordia del Signore Caitanya Mahaprabhu possiamo superare tutti gli ostacoli, interni ed esterni.

8) Il tempo.
In questa stessa vita, se semplicemente ci dedichiamo ad essere il servitore del servitore dei servitori del Signore Caitanya Mahaprabhu, potremo certamente tornare a casa, a casa nel mondo spirituale, al di là del tempo, al di là delle nascite e delle morti ed entrare nei divertimenti eterni del Signore. Qual è il prezzo? Solo questo brevissimo, insignificante periodo della nostra esistenza in questa forma umana se la dedichiamo esclusivamente a questo scopo. Noi esseri umani siamo così miseri, così sfortunati: non lo faremo, ci vuole del tempo. Ma che cosa è il tempo? Che cosa sono 10, 20, 30, 40 anni se si comprende cosa è il tempo eterno? 100 anni non sono nulla. Perché dovremmo essere impazienti? Se sprecate anche un solo momento, rischiate di sprecare la vostra vita. Un istante perso non può mai essere recuperato. Srila Prabhupada spiega quanto il tempo sia prezioso e potente in questo mondo materiale. Nell’esistenza materiale il tempo controlla tutti e tutto. In ogni secondo per il potere di Krishna sul tempo siete divorati. Ma nel mondo spirituale il tempo non ha controllo su niente e su nessuno, esiste semplicemente per facilitare la meravigliosa varietà dei lila e dei divertimenti tra il Signore e i Suoi devoti. Gestire il tempo è il modo migliore di gestire la vita. Domani vuol dire mai, perciò l'unico momento per diventare coscienti di Krishna è ora. Per un essere umano il più grande danno, la più grande tragedia di tutta la creazione è sprecare anche un solo momento senza ricordarsi di Krishna, perché istante dopo istante dopo istante la nostra vita è consumata dal tempo. Come fa maya a sottrarci la nostra vita? Non ci porta via la nostra vita tutta insieme, ce la sottrae un secondo per volta. Secondo dopo secondo Maya distoglie la nostra attenzione da un attento canto del Santo Nome, dalla vita pura della coscienza di Krishna. E noi dobbiamo essere veramente molto coscienti in ogni momento, perché arrendersi a Krishna comporta uno sforzo momento dopo momento. Con ogni alba e ogni tramonto siamo un giorno più vicini alla morte, ma per coloro che ascoltano e cantano le glorie del Signore, con ogni alba e ogni tramonto siamo un giorno più vicini alla vita eterna. Perciò il tempo è l’amico del devoto, perché il tempo è Krishna, ogni momento ci avvicina sempre più al mondo spirituale. Non abbandonate mai il sentiero della Bhakti. Srila Prabhupada per la sua misericordia ci ha indicato un modo di vivere per cui 24 ore al giorno possiamo essere impegnati nella coscienza di Krishna. Non sprechiamo nessun momento. Non permettiamo alla nostra mente e ai nostri sensi di vagare. Ogni momento usato al servizio di Krishna ha un illimitato valore eterno.
Non sprecate neanche un momento di questo tempo prezioso.




Sua Santità Radhanatha Swami e Sua Grazia Matsyavatara Prabhu.

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